Come è nato il progetto "david bohm"?
Ho sempre avuto una fortissima ammirazione per tutto ciò che viene definito ”impossibile”. Per me
l’impossibile dovrebbe tramutarsi in quotidianità, essere il nostro vissuto, normale concezione di
ogni vita. Studiando alcuni fenomeni presenti all’interno della fisica quantistica, ti rendi conto che
l’impossibile è il reale, soltanto che nelle piccole celle fatiscenti definite “scuole”, non viene
divulgato, non viene menzionato adducendo ad una qualche difficoltà nella descrizione o
nell’apprendimento dell’alunno. Io sono assolutamente convinto che la fisica quantistica non sia
difficile, perché è la nostra autentica realtà, dal trascendente all’immanente. Il micro cosmo è la
sorgente che cuce, ritaglia, imbellisce il macro. Abbiamo bisogno di diffonderlo, necessitiamo di
qualcuno che oltre a studiarla vada a scavare nell’abisso della conoscenza; Ecco, David Bohm fu
uno di questi speleologi del sapere universale.
Che strumenti hai usato per la realizzazione (tastiere e plugin moderni compresi) ?
Vecchi programmi, software datati e di base, strumenti ricomposti, antiquati siti che offrono on line
la registrazione gratuita dei loro improponibili strumenti “acustici”. Tutto ciò che potesse essere non
più “utilizzabile” perché sorpassato. Ecco mi piace pensare che nell’epoca della “Tecnica” o
“dell’iper-velocità tecnologica” questa venga assolutamente derisa e riconsegnata all’apogeo del
prodotto “scarto”. Per me la qualità sonora deve essere ridotta al minimo accettabile, violento ed
incivile, affinché si tramuti in un organismo che assuma più forza. Già Schifano l’aveva ben
compreso nel suo “Umano non Umano” (1969), bisogna lacerare lo schermo, per comprendere,
per andare oltre e per odiare.
Come tieni a bada lo stress da studio di registrazione?
Non soffro lo stress quando suono, nel resto della vita, si.
Artista a 360°. Non solo musica ma anche produzione video. Come pianifichi il lavoro e le
collaborazioni con gli addetti ai lavori?
Di notte nasce tutto; I miei incubi, le mie insonnie, il girarmi e rigirarmi, sono spunti per un veloce
appunto su un pezzo di carta lacerata, dove esplicito il tema portante del video e successivamente,
suddividendone gli aspetti, ne controllo lo scorrimento frazionando le mansioni. Sono molto
preciso, accurato, tenace, se non mi piacciono le prime riprese, rigiro uno sketch di 9 secondi per
290 volte (già successo), fin quando non risulti l’errore che cercavo.
Supervisioni dall' inizio alla fine o ti lasci consigliare e convincere da pareri esterni?
Sono molto maniacale nelle scelte e punto spesso al contrasto scenico. Do importanza ai pensieri
di tutti, attraverso la telepatia, ma non concordo con i pareri devozionali, preferisco le incertezze; A
conti fatti tutto il mio lavoro musicale e video si muove sull’ampia strada dell’insicurezza, credo che
sia proprio questo il suo potenziale.
"David Bohm - L'universo è mente"